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Yoga Roma Parioli Pony Express Raccomandate Roma

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Yoga Roma Parioli Pony Express Raccomandate Roma
Ugo Foscolo
Edippo

PERSONAGGI

Edippo
Antigone
Tesèo
Talete
Arcade
Guardie

Scenala Reggia in Colono.


ARGOMENTO

Edippo fu figlio di Lajo Re di Tebee di Giocasta - Un Oracolo avea predetto che il figlio avrebbe ucciso il padre - onde Lajo commise ad un suo Cortigiano la cura di ucciderlo ancor bambino -il quale mosso a compassione forategli le gambe ad un albero lo appese - Forbante pastore di Polibo re di Corinto di là passando lo tolseed alla regina portolloche priva di figli per suo nutrillo - Venuto adulto Edippo andò a consultare l'Oracoloil quale gli disse che andasse in Beoziache ivi troverebbe il vero suo padre - Andovvie lo sconosciuto padre vi uccise - S'incaminò quindi verso Tebe ove sciolse l'enimma della Sfingeche devastava Tebee gli venne accordata in moglie la vedova Giocasta da cui ebbe EteoclePoliniceIsmeneed Antigone - Conosciute alfine le sue colpe si cavò gli occhie rifugiossi in Colono ove morì -
SoffocleStatio nella Tebaide -

190

236

278

255

248

1207
ATTO PRIMO



SCENA 1a

ANTIGONEEDIPPO.


ANTIGONE
Eccoci Edippo - Appena or sorge l'alba
E già siam presso alla città - Sinch'alto
Rifulga il sollena ripiglia - Molto
Oltre l'usato in questa oscura notte
Senza arretrarci mai le vie calcammo
Anzi di trarci in questo loco - Antichi
Marmi qui stan - Siedi.

EDIPPO
Deh doveo figlia
Dove siam noi?

ANTIGONE
Che dir poss'io? Per quanto
Volga lo sguardoaltro non veggo intorno
Che cipressied allorie in lunga fila
Il verde ulivo - Eppurs'io mal non scerno
Ergersi miro in non lontana parte
Marmorea portae sulle eccelse basi
Sculta d'astata Vergine discopro
La immagine - Se ben m'avvisoè quella
PalladeEdippoe tal pingeasi Atene
In Tebe nostra...

EDIPPO
Atene! Oh di fatale
E dolce a un tempo rimembranza! Allora
Che giovinettoe puro il cuorpiù puro
Di quest'aura che spirada Corinto
A Focide men gìa - Misero! Or quale
Ritorni Edippo! Esulcanutoinfame
Per cento colpeabbandonatoe solo...
Ah solo nomeco per tutto io porto
Meco la impronta del mio crudo fato!

ANTIGONE
Oh padre!... Questache ti stringe al seno
E che d'amare lagrime ti bagna
Il pettoAntigone non è?

EDIPPO
Purtroppo!
Lasso! se almeno te nomar potessi
Senza arrossir mia figliaal par che padre
Me tu appellar non sdegnie che i miei voti
Ergere osassi insino ai Numi... fausti
Per me non giàma per Antigon sola
Gl'invocherei...

ANTIGONE
Né i miei non s'ebbe a nullo
Teco m'univae basta -

EDIPPO
Eccoti il dono
(Dono fatal) che col viver ti diedi
Ecco l'infausto retaggio paterno
Il piantola miseriae 'l tremar sempre!

ANTIGONE
Forse ch'il sa!... Deh nol dicevi? ... Atene
Scopo a' tuoi voti ella non era?

EDIPPO
Ell'era
Ma che perciò? Fuor che miseriae pianto
Assente il Cielo al sangue nostro?

ANTIGONE
Almeno
Lungi di Tebee 'l pianto nostroe i stenti
Nostritrarremo...

EDIPPO
Oh sì!... Ma a qual terracci
Poscia Teseochi l'assecura?

ANTIGONE
Meno
Crudo dei figli...

EDIPPO
Oh pareggiar chi fora
Essi da tanto? ... E la tua madre stassi
E qual si stialasso! ch'il vede in Tebe!
In odio ai figlial fero padreoppressa
Sotto il carco fatal de' non suoi falli...
Eppur ch'il crederebbe? e tu tel membri
Com'ella il dì che me cacciavan sordi
Alle voci del sangue i rei fratelli
Mi scortasse oltre Tebe - Ohimè!... di pianto
Ella bagnava l'assassin suo crudo
E osava al ciel porger sommessi voti...
Ah! perché i Numi i mieipria non udiro
In quella orribil notte!

ANTIGONE
Amari giorni
Certo vivràché eterno il duolo in Tebe
Esser pur debbe - Ma speranza il petto
Dolce m'avviva che il minor fratello
Quel Poliniceche pur ella amava
Meno dell'altrol'alto suo dolore
Rattempri...

EDIPPO
È verindol men crudae sensi
Più generosi d'Etèocleaversi
E' ben mostrava - Ma il cuor ch'il scerne
Nel cuor chi legge dei figli d'Edippo?
L'innato aggiungi odio dell'avol'arti
Del rio Creonteoh quanto infame vile!
Ei me prima tradiatraditi a un tempo
I nepoti poi forano; quant'essi
Brama di tronoe assai più ch'essil'alma
Gli incende- ed avrà trono in Tebedegno
Ben ei di starsi a paragon del nostro
Sangue su seggio scellerato -

ANTIGONE
Ah tolga
Il Ciel che mai questi tuoi votio padre
Avverati si veggan... Forse un giorno
Mossi i Numi a pietà de' tanti affanni
Tuoi...

EDIPPO
Che puon darmi altro che morte alfine
Questi empj Dei? Che quasi poco fosse
E onore lumie patriae figli tormi
M'han tratto a talche sino il pianto ascritto
Emmi a gran falloe s'io versarlo osava
Nel tuo seno pietosoal mio non certo
Al tuo stato pensandoio lo versava -

ANTIGONE
Oh caro padre!... Benché alto il mio duolo
Fossenel petto i miei lunghi singulti
Premea tacitamenteonde i tuoi mali
Non addoppiar co' miei lamentie 'l Cielo
Pregavo io sìche ricader pur fesse
Tutta su me l'ira sua eterna...

EDIPPO
E tutta
Versolla il dìche me seguivi a Lerna -

ANTIGONE
Oh che dici?... anzi io mai da te staccarmi
Mai non doveama i fratei crudi svelta
M'ebbero a forza! ... In dubbio orrendo intanto
Tristi giorni vivea presso Giocasta
Infelicedolentee di tua vita
In forse ognor - Ma eluder quindi io seppi
L'empie lor cureond'io giungessi in tempo
Di partir le tue pene - Oh come io ratta
Venni di Tebe ad abbracciarti a Lerna!
Oh come all'ansio paterno tuo petto
Tenacemente m'avvincevi senza
Muover parola... Oh Edippo!... in quel momento
E 'l sangue nostroe i lunghi affannie Tebe
Ben io scordava... Oh caro padre!... io teco
Starommi io sempre...

EDIPPO
Sì... sempre... lo spero -
Ma dehtu 'l vediil tempo passavuolsi
Cercar da noi qual egli sia tal loco
E cui chieder ricetto...

ANTIGONE
Saggio parli -
Ristatti or dunquee teco in breve io torno.



SCENA 2a

EDIPPO.

EDIPPO
Or vané sai che d'un oracol crudo
Qui la voce m'appellae che un dì forza
Orba del padre a Tebe irne ti fia!
E sallo il Ciel sotto quai feri auspicj!
Ombra crudel del trucidato padre
Escior n'è tempodalla tomba - Io vengo
Ad espiar i non miei falli - A morte
Tu mi dannavi anzi la vitae brama
Di trono in te più che natura valse!
Oh perché almen colle tue man me prima
A disbramar la sete empia di regno
Me non spegnevi tra le fasce infauste!
E in don sull'are di quel Dio feroce
Le viscere del figlio non mandavi?
Così d'Edippo il nome nullo or fora
Nulla la infamia del paterno nome
E in grido ancor saria tra' Greci Tebe!
Ma delle coltri inaugurate a guardia
Stavan fisse le Eumenidinel fato
Scritto altrimenti con note di sangue
Era... ma quai grida son queste?... parmi...
D'Antigone la voce... Oh figlia... figlia!...
Vieniné m'odi? Oh perché in tuo soccorso
Non m'è concesso di venirne...



SCENA 3a

ANTIGONEARCADEEDIPPO.
2 GUARDIE.

ANTIGONE
Or via
Lasciatemi... stranieri noi... da lungo
Cammin lassi quivi arrestarci alquanto
Mestier ne fu... che se interdetto è il loco
Andarne...

ARCADE
Nostattigentil donzella
Né timor nullo il cuor t'invada - Se aspri
Modi t'avesti a sopportarlo ascrivi
Anzi che ad altroal militar costume
Ché sacro è il loco alle ospitali tazze.

EDIPPO
Oh cortese mortalcerto i tuoi detti
Fanmi che in seno alma vulgar non serri
E che in Attica siam.

ARCADE
Non lungi Atene
StassiColono è questa -

EDIPPO
Oh di qual gioja
Immensa m'empie il tuo parlar! Colono
È questa dunque? Qui alle Erinni sacro
Non sorge un tempio?

ARCADE
Ed a Nettuno - Tratto
Perciò da Atene alle annuali feste
Tesèo qui mosse...

EDIPPO
E lungaeterna pace
E viver lungo ei s'abbia - Oh sien pur rese
Grazie agli Deiche alfin giungemmo dove
Tal re si sta - Deh non t'incresca dirne
Ovee per cui vadasi al re -

ARCADE
Non lieve
Cosa tu chiedi - E qual cagionche grande
Esser ben debbe ond'all'onor tu aspiri
D'appresentarti al gran Tesèote guida
Oggi in Colono?... Tu d'Atene al certo...

EDIPPO
No di...

ANTIGONE
Larissa abitator...

EDIPPO
Né vili
Quanto il mostran le vesti - Or deh se trarne
Al re promettiappien vedrai che poco
Vuolsi da noi - Che s'egli sensi in petto
Nutre a' tuoi pari a vil non fia ch'ei tenga
L'umil inchiesta...

ANTIGONE
Ah sìpel Nume eterno
Che qui si coleten preghiam...

ARCADE
Che dirvi
Ormai poss'io? Tanto di voi pietade
Mi prendee tanto in ambo voi traluce
Bontadeche negarvi cosa tale
Impossibil mi fora. - Or ben sicuri
Scorti da' miei verso la reggia il passo
Volger potrete - al re davantiio trarvi
Poscia prometto -

EDIPPO
Oh qual tu siache grande
Esser ben devi alla pietà che mostri
Su tesui figlie s'anco hai padre invoco
De' celesti il favor.



SCENA 4a

ANTIGONEEDIPPO.

ANTIGONE
Udisti? Oh quanta
Dolcezza al cuor pel suo parlar men viene!
Oh santi Numi! Vuoto nome in Tebe
Pietà sol fora.

EDIPPO
Ignotoe nullo solo
Ove d'Edippo il nome suonae dove
Regnan gli infami tuoi fratelli - Ignoto
Del par pur fosse a me stato mio nome
Quanto il fur le mie colpe -

ANTIGONE
Or tempi andati
Deh non membrar! - Miglior destinse fede
Dessi alla fama di Tesèone attende
Oggi in Colono - Ecco le guardiepronte
A trarci stanno alle regali stanze.
Non indugiarvieni.

EDIPPO
Si vadae 'l Cielo
Del paterno mio cuor secondi i voti -

ATTO SECONDO



SCENA 1a

ANTIGONEEDIPPO.


ANTIGONE
Né te 'l rimembri? E' d'aspettarlo impose
Anzi di trarci al re davanti - Vieni
Avvi qui seggio ove locarti - In breve
Per quanto ei disse appresentarci entrambi
Al re potremo...

EDIPPO
Oh sospirato istante
Alfin sei giunto!

ANTIGONE
Ma deh bada intanto
E temo assai che l'indole tua fera
Abbastanza frenar per te non valga
E ne' tuoi modie ne' tuoi dettio padre
Di celar quai noi siamo...

EDIPPO
T'assecura
Tutto farò... Qual potrei prova darti
Che lieve troppo al paragon pur fosse
Dell'affetto tuo sommo?

ANTIGONE
Oh santi Numi
Sottrar vi piaccia da novelli affanni
Questo buon padre!

EDIPPO
Oh impareggiabil donna!
Ben io scontar ti fo la non tua colpa
D'essermi figlia!

ANTIGONE
Se morirti... al fianco...
Dato mi fora... eppur... nol so... nel cuore
Forte una voce...

EDIPPO
Or deh!... con dubbi amari
Non straziarti così!... Minor fia sempre
Periglio starsi fra stranieri - Asilo
Se ne ricusan quipellegrinando
Anco oltre Greciaa noi ch'il vieterebbe?

ANTIGONE
Taci... sento rumor... s'apron le porte...
SorgiTesèo s'avanza -

EDIPPO
Or ben me traggi
A lui dinanzi.

ANTIGONE
Aspetta... Ohimè!...



SCENA 2a

TESÈOARCADEEDIPPOANTIGONE.

ARCADE
Stranieri
Eccovi il re.

EDIPPO
Monarca alto d'Atene
Prostrato a' piedi tuoi...

TESÈO
Mortal qual sia
Sorgiche vuoi?

EDIPPO
Stupore non ti prenda
Se vecchiociecoe in forme abjette osava
Appresentarsi a te - Spesso dall'alto
Volto hanno i Numi agli infelici il guardo
Tale io mi sonquant'altri il fosse; a sdegno
Deh non abbi la inchiesta - Asilo darmi...

TESÈO
Oh chi se' tu? Donde ne vieni? Oh fera
Orrida vista! Deh qual tua sventura
D'ambo i lumi t'orbava? Tal non certo
Nascesti tuche pur vegg'io degli occhj
Dalle incavate fosse escirne il sangue
Per dense stillee giù scenderti al petto...
Oh misero!...

EDIPPO
In me d'aspro fato vedi
Un esemplo tremendo - Io tal non nacqui
Qual or me vedio qual mi vide un giorno
Entro Trezene il tuo gran padre Egèo.

TESÈO
E a cui venivi?

EDIPPO
Ai giochi ad Ercol sacri.
Ma allor la fresca gioventù sul volto
Stavamie altrui non la cedevao fosse
Nel corsoo in brandir ferroo inseguir belve...
Ma l'età passae più non torna!... Ahi lasso!
Che il Cielo avverso a me ad un tempo tolse
E le dovizieed il maggior dei beni
La vista!...

TESÈO
Oh come alta di te pietade
Mi prende!... Or deh buon vecchio ti rinfranca
Libero parlaqual chiedesti asilo
Avrai dentro Colonoil giurodimmi
Qual fu la patria tua?

EDIPPO
Tebe.

ARCADE
Che sento!

ANTIGONE
Ah noi perduti!

TESÈO
Tebe? Oh maledetta
Empia cittàche di tue colpe infami
Hai minori le pene! Illustre troppo
Pei parricidjper gli incestie gli odj
Ereditarie pei delitti ignoti
Da Cadmo in poi!... Ma di'viv'anco Edippo?
Che fa quell'empio? Ove ricovra? In quali
Lidi portò la vendetta celeste?
Incestuosoparricidacarco
Di mille fallie ben di Cadmo erede
Cerca altre colpe? Oh che dich'io? Quai puote
Inventar colpe e Plutoe quante aduna
Per eccelsi misfatti alme dannate
Erebo tuttoche pur sien minori
Ai delitti d'Edippo?

EDIPPO
Anco respira
Aura abborritad'abborrita vita
E tal ch'ogn'uom tranne i suoi figli iniqui
N'avrien pietade! Oh qual viv'egli chiedi?
Esulciecocadenteoccultoe noto
Al solo suo destinperseguitato
Dagli uominidal Cielda' suoi delitti
Mosse gran tempo fuor di quelle mura
Che macchiò di delittialto invocando
In suo soccorso i fulmini di Giove!

TESÈO
Oh ben gli sta! Ma ad un Edippo poca
Fora una mortee mille avernee mille
Soffrirne prima di morir.

EDIPPO
Tu parli
VeroSignor. Nulla adeguar (se a fama
Fidanza prestiche dei grandi i vizj
E le virtudi a suo talento spesso
Sublimaoscura) può d'Edippo i falli
Nulla agguagliar - Soffri però che nato
Cresciutoe bianco fatto il crine in Tebe
A te d'Edippo le cagionche a colpe
Non volute lo trassero disveli.

TESÈO
Che dir potrai?

EDIPPO
Che per antiche offese
Non emendate in odio ai Numia lungo
Percossa Tebee indarno semprealfine
Dovea de' feri Labdacidi il sangue
Purgar le colpe d'una infame corte -
Edippo fuche il Ciel stromentoe pena
De' non suoi falli a sua vendetta scelse;
Lo scelse sìma egli sa pur che iniquo
Fu perché il vollee reo del mondo in faccia
Di lui nel Cielo l'innocenza è nota.
Tal se il Tonante allor che i nembi aduna
E le tempestee i dardi avventae in polve
Riduce i Templi suoi medesmiGiove
Empio perciò non èné quanto crede
L'insano vulgo il fulmine profano.
Se in Delfo i Dei disser che spento Lajo
Fora dal figlio anco non natocome
Dirsi poteva anzi ch'ei fosse iniquo?
Nodrito Edippo in strania corteignoto
Agli altria séla mai fallace lingua
Del Delfico Profeta interrogando
Pien di desiodi santo amor si volse
Ratto in Beözia a ricercar del padre.
Trovollo ah lasso! che di ferro armato
Di Focide sul pontee con minacce
E con insulti il giovinetto appella
A singolar tenzone; ei lo fuggiva
E lo pregava per gli Dei che in pace
Ir nel lasciasse a lui cedendo il passo
E si torcendo dal cammin suo dritto
Ma invanche Lajo dal destin suo tratto
Ebbro di sdegno col nudato acciaro
Sovra Edippo correndo orribilmente...
Misero ei caddee pria che a Dite l'alma
Dello non conscio genitor varcasse
Fuggiasco Edippo in sen delle foreste
Dalle veglie lunghissime consunto
Dai rimorsidai palpiti di morte
Trovossi in Tebe a consumar novelli
Non voluti delitti - E della Sfinge
Che ritta immota sulla immonda rupe
Stava ingorda di sanguee mai satolla
Sciolse l'enimma - Or che ti narro cose
A te non men che a Greciatuttae al mondo
Ben troppo conte? Ed il polluto ostello
E le notti nefandee i scellerati
Infami amplessi di Giocasta madre
E fratel de' suoi figlie de' fratelli
Padre... Signor ecco d'Edippo i falli.
Ma sì punendo di sua man se stesso
Dal capo antico con rabbia si svelse
Gli occhje gittolli della madre ai piedi
Della infelicenon colpevol madre!...
Ma i figlii figli... Oh non inteso mai
Più che umano furor! coi pie' fra gli urli
Feri di morte calpestar del padre
Gli occhi di piantoe di sangue grondanti
E lo cacciar fuor della reggia - Ei vive
Esulramingodai rimorsi atroci
Laceratoinseguitoal Ciel mostrando
Le vuote cave della cieca fronte.
Pietade noma d'una morte lunga
Il fine impetra...

TESÈO
E l'avrà tal ch'il merto -
Ei vada intantoe altrove porti quella
Maledizionche lo accompagna - Edippo
È nome talche per sé solo basta
A destar lo spavento in ogni petto -
Quindi si lascie a te si torni - Asilo
Chiedestidarlo a te giurai; ragione
Vuol che tu poscia e 'l sangue ond'escie quali
Aspre vicende in sì terribil stato
T'abbian tratto mi sveli.

EDIPPO
O reche cerchi?
Credimitale mi son ioche il dirlo
Sollievo alcuno a' mali miei non fora
Né a te in udirlo util verriané danno
Niuno per certo - A te possentee grande
E cui ben siede assimigliarsi ai Numi
Saper che giova qual d'un vecchio imbelle
Sangue trascorra entro le fredde vene?

TESÈO
Alto mistero ne' tuoi detti io leggo...
Né ragion scernoonde celar ti debba
A me cui franco pria chiedesti stanza...

EDIPPO
Sacro per fama agli ospitali Numi
L'attico suol fu sempreindi securo
Al felice signor di questa terra
Rivolsi il piede - Oh se pietade alcuna
Entro al tuo petto generoso senti
Non chiedermigran requal io mi fossi;
Qual mi sia tu 'l vedie certo a nullo
Già avuto avrei miei dìse in salvo avessi
Saputo questa infelice mia scorta...

TESÈO
Qual t'è costei?

EDIPPO
Figlia.

TESÈO
Né d'altra prole
Tu padre?

EDIPPO
Deh così nol fossi!

TESÈO
Or come
Sceglier potesti al tuo venir qui duce
Donna di membra anco non ben formata
Fra gli altri figli?

EDIPPO
Iniqui figli!

ANTIGONE
Ahi troppo!

EDIPPO
Né quanto dessi a nostra infame stirpe
Anco nol sonma un dì verranlospero.

TESÈO
Gran dio qual voti!

EDIPPO
Scellerati voti
Parranti il soche tali aver pur densi
Di genitor sul labro - Ah forse padre
Tu d'ampiaelettae riverente prole
Ami te stesso ne' tuoi figli - Il Cielo
Sa se padre vi fuche tanto amasse
Quant'io suoi figli! Oh s'io gli amava! Questo
Ben tel può dir donna innocentesolo
A mia cadente senettude appoggio -
Or vedi intanto e cieco padree imbelle
Suora cacciati da que' crudi in bando
Quindi ricetto altrui chiedendoo scarso
Alimento di lagrime bagnato!

TESÈO
Ma quai tue colpe...

EDIPPO
Niun delitto al mondo
M'ebbich'io sappiach'aver loro io data
La vita.

TESÈO
Inver gran cose a me tu narri!
Da meravigliada terror compreso
Non so ben quale a' tuoi racconti io debba
Fede prestar - Pur se il grave tuo volto
Il crin tuo biancoi franchi alteri modi
E la fiduciae la pietà non finta
Contemplo di costeiche da' tuoi fianchi
Immobil pendee cui dal ciglio io veggo
Cader lagrime in copiapiù che audace
Infelice ti estimo - Or tu li scorgi
Alle mie stanze - Anzi che il dì poi cada
Meglio vedrò se degno appien tu sia
Della pietàche per te sento in petto -



SCENA 3a

TESÈO.

TESÈO
Qual fia costui? Tebanoesulecieco
Fermo in celar qual egli siadai figli
Perseguitatoe in basse spoglie sensi
Sublimi tanto... - Ohch'egli osato avesse
Di porre il piede entro mia reggia Edippo?
E se il pur fosse!... Crudeltà non fora
Scacciarlo or poscia? - Ah non v'ha dubbioreo
Fu meno assaiche sventurato Edippo!...
E a me veniaed io gli dea pur stanza -



SCENA 4a


ARCADETESÈO.

ARCADE
A te di Tebe un messo parlar chiede.

TESÈO
Odi novella!

ARCADE
Altra ne udrai - Possente
Oste Tebana ambo le valli ingombra
Di Prosinae Larissae par che volga
Verso Colono...

TESÈO
Oh che mi narri? Tosto
De' loro passi indagator Timante
Mandae a me quindi il messo adduci- o in pace
O in armi venga il san di Lerna i campi
Se per me fora oste bastevol Tebe.

ATTO TERZO



SCENA 1a

TALETE.

TALETE
Figlio di Lajo entro Colono ardivi
Riporre il piede?... Oh s'io men tardo quinci
Giungeadi Tebe già alle porte a forza
O vivoo spentoo a brani fatto addutto
Ben io t'avrei - Finché respira questo
Impuro avanzo del sangue di Cadmo
È di Creonte vacillante il trono...
Ma il re s'avanza... Arte or qui vuolsie somma
Arte - Si fingaed al venir mio velo
Faccia di stato alta ragion -



SCENA 2a

TESÈOTALETEARCADE.

TALETE
Creonte
Signor di Tebe...

TESÈO
Re Creonte? e quanti
Or regi ha Tebe?

TALETE
Per destin fatale
Usa a cangiarea niuno averneo a starsi
Fra i duo divisatrepidanteincerta
Signor fu Tebe da più lustri - Lajo
Traditoesule Edippo; Polinice
Ed Eteòcle ambo correanoinvasi
Dalla infernal sete d'impero al trono.
Pure allor freno alle discordie oppose
Prego di madresì che l'un regnasse
Un anno in Tebee fuor l'altro ne gisse.
Primo Eteòcle occupò il seggioi passi
Drizzò vers'Argo Polinicefermo
Di ritornar qual non ne gìa più grande.
Ivi accoppiossi con Argìa d'Adrasto
Figliae s'avvinse in amistà tenace
Col cognato Tidèo - Già per più lune
Volto era l'annoe ancor sedea sul trono
Lo spergiuro Eteòcle - Indarno d'Argo
Chiedea ragion del vicendevol patto
L'esul fratello - Oh retu sai con quanta
Indomit'oste ultor piombasse il prode
Tidèo su Tebee Polinice; audace
Ostinato Eteòcle si restrinse
Nel chiuso vallo di morir giurando
Anzi di ceder l'usurpato trono.
E i giuri attenneche di sangue rosse
Corsero l'onde del rapido Ismeno
E di Argivie Teban morentie morti
Ammonticchiati quasi alte cataste
Del nevoso Citero erano ingombri
I due campi - Ma già il suocero Adrasto
Novella adduce a battagliar tremenda
Etola gentee degli Argivi avviva
L'ardir; qual lampo sui Tebani piombano
E di loro ne fanno ampio macello
Sicché atterritie volti in fugaindarno
All'ordin gli appellavae minacciava
Forte Eteòclee' chedi ceder prima
Il tronovisti avria co' suoi quei d'Argo
Ristrettie chiusi entro la tomba istessa.

TESÈO
Oh mostro!

TALETE
Alfin niun scampo a sé veggendo
Chiamò a concilio Polinice; ei venne
Ma qual potea fra' regnator duo patto
Esister maise era sol uno il trono?
Ne' brandiultimo dritto - Ah soffrich'alto
Silenzio veli quel dì fero tanto
In cui trafitti ambo per man d'entrambi
Dessero certa del lor sangue prova.

TESÈO
Oh degna inver prole di Cadmo!

TALETE
Il trono
Vuoto di retiensi or Creonte...

TESÈO
Il tenga
Che sommo danno è aversi trono in Tebe!
Mache vuol egli? A che d'armati or pompa
Far con tant'oste? Che pretende? Quale
Di nuovo sire ardir novello il muove
Con orgogliosa mostra entro a' miei stati?

TALETE
El tal non viene - Hanno i Teban le spade
Nel fodero ripostee in man l'ulivo
E giuran pace a' Greci tuoi - Deh udirmi
Piacciatio re - Spenti i fratelliil trono
Occupò l'avo - A gara Edippo Tebe
Suo re nomavae invan né preghio possa
O attender breve a rallentar non valse
Smania di plebe...

TESÈO
E a che ne vengon quindi?

TALETE
A chiederlo da te - Me primo intanto
Mandò Creonteonde securo farti
Che pronto ei stassi a dar il non suo trono
A Edippoove tu 'l renda a Tebe.

TESÈO
E dove
Stassich'io 'l renda?

TALETE
Entro Colono.

TESÈO
Edippo
Entro Colono? Or come?... quando?...

TALETE
Indizi
Certi m'ebb'io che da Larissa il piede
Quinci movesse anzi dell'albascorto
Da Antigone...

TESÈO
Possibil fia?... Tebano
Certo coluicanutociecofiero...
Olà qui tosto ambo i stranier sien scorti...

TALETE
Giova però che in parlar modi io tenga
Sì che né dondeo per cui muovao quale
Fin qui mi tragga ei non travegga - Udremlo
Poscia scoprirsi da se stesso.

TESÈO
Ei viene.



SCENA 3a

EDIPPOANTIGONETESÈO
TALETEARCADE.

TESÈO
Vecchio t'accosta.

EDIPPO
Oh a che m'appelli?

TESÈO
Statti
Novella poscia udrai - Segui.

TALETE
Frattanto
Proscritto il re per Grecia andava un palmo
Mendicando di terrache securo
Dal furor fosse de' suoi figli - Il regno
Reggean par essima in breve destossi
Ne' dubbi cuor de' due german la cupa
Invidiae l'odio dal sospettoinfine
L'ardente brama d'assoluta possa.
Sorse la madree li compose - Il patto
Restò fermo tra lorche per un anno
L'un lo scettro tenessee l'altro in bando
Ne gisseper quindi salir sul trono
L'anno novello.

EDIPPO
Oh di che parla?
TALETE
Questa
Fu del pugnar sola dimora - Al primo
Cesse il secondoe in Argo mosse [il primo]
Alla corte d'Adrasto - Era ben forse
Per dieci lune il nuovo anno consunto
Che il non più repur re si stava - In campo
I rotti patti d'Argo il re si mosse
A sostener di Poliniceond'ebbe
Origin quella ostinataferoce
Terribil lottache di Tebee d'Argo
L'età più tarde crederanlo appena.

EDIPPO
Odi?

ANTIGONE
Taci.

EDIPPO
Qual fia costui?

ANTIGONE
Tebano
Al vestir parmi.

TALETE
In dubbio Marte a lungo
Pendé la pugna - A mancaa destrapieno
D'alta vendetta vola il furibondo
Tidèo coi mille Argivie mille arreca
Mortie sol spera omai nel fuggir scampo
L'atterrito Tebanoe morte incontra.
Già vinto il vallo al vincitor Tidèo
Stan per aprirsi le Tebane porte -
Ecco Eteòcle - Argivi! ormai si cessi
Dal pugnar lungo - Alla fraterna lite
Stranieri voigridaversar più sangue
Or fora biasmo - non mertan d'incesto
Fratelli nati che per lor si versi
Umano sangue. Or esciscendio vero
Figliuol non sei di quell'Edippotu!
Ecco a tal voce già fende la calca
E corree volae stringee impugnae ruota
Il nudo ferro Polinice - Mute
Attonite si stanno ambo le schiere -
Volaro a mille i colpinon un grido
Non un lamentouna parolatutta
Parea che stesse l'animala rabbia
De' due fratelli sui nudati acciari!

TESÈO
Oh reo furor!

ANTIGONE
Padre... deh vieni... altrove
Andianne...
EDIPPO
Statti... assai mi giova [...]
Udirne il fin.
TALETE
Pur Polinice in mezzo
Ai colpi membra alcuna volta i patti
E scendidiceda quel tronoio il sangue
Tuo non aneloe 'l sanno i Deiche invoco
In testimonios'oltre il seggioio brami
Stilla versarne - Ben io a sorsi intero
Lo tuo berreipria che lasciartelgrida
In suon tremendo Eteòclee feroce
I colpi addoppiae disperatoe cieco
Per furor sommo del fratel sul brando
Cader si lasciae stramazzando cade
In un fiume di sangue - Allor da vera
Pietà commosso Polinice il ferro
Gittae di pianto gli innonda le gote
E che il perdoni nel scongiura - Or dunque
Poiché sta scritto che cader pur deggia
Pria di varcar l'onda di Stigeprova
D'alta pace vuo' dartivient'accosta
Figlio d'Edippoabbracciamie ricevi
Or da Eteòcle ultimo pegnoeterno
E sì dicendo nel petto gli asconde
Un celato pugnal...

EDIPPO
Oh degni figli!...
Che il nascer vostro infamecon più infame
Morte emendaste!

ANTIGONE
Ohimè!... e la madre...

TALETE
Oh donna!...
Qual dura inchiesta!...

EDIPPO
Ebben?

TALETE
Oh fero giorno!
Oh sventuratae non colpevol madre!...

ANTIGONE
Ahi lassa!

EDIPPO
Or che?... che vai dicendo?... come...
Gelo d'orrore a interrogarti... parla...
Giocasta...

TALETE
Poche eran due mortie...

EDIPPO
Taci
Assai dicesti!

TALETE
Consumato appena
L'orrendo fratricidioella di Tebe
Escee qual folgor taciturnae calma
Trascorre il campoe giunta dove estinti
Giaceansi i figli senza dir parola
Svelle il pugnal dallo squarciato fianco
Di Polinicee ancor caldo di sangue
Nel suo seno lo immerge.

ANTIGONE
Eterni Numi!

EDIPPO
E tu pur vivi Edippo?

TALETE
Oh che rimembri?
Edippo? Ei più non vive or forsee s'anco
Egli si fosse altrui non osaahi misero
Svelar sua stanzanon che il nome...

EDIPPO
E 'l Cielo
Patir se 'l puoteil ciel spietato?... Oh terra!
A che non t'aprie ne' tuoi cupi abissi
L'autor non conscio di tanti delitti
Alfin non serri? Oh potess'io di questo
Sangue fatal l'infame avanzo or tutto
Versar colle mie man col ferro istesso!
Oh tucui non oso nomar tremando
Madrené sposafra i cui caldi amplessi
Di naturae d'amor gustai la piena
D'atroci inesplicabili trasporti...
Tu che m'ascolti or forse dal tremendo
Varco di Stige attonita ch'io viva
Tu il saisanlo gli Deise spinti entrambi
Da gratitudinda rispettoai voti
Delle Furiedel popolodel Cielo
Piegando... e invano la virtù ne stava
Profondamente entro del cuor scolpita
Né i rimorsiil terrorné la temuta
Ombra paterna a rinfacciar non sorse
I turpi amplessied il macchiato letto
Alla moglie innocenteal figlio ignoto
Finché non fosse de' celesti inganni
L'opra nefanda consumata appieno!
Oh Dei feroci! Dei di nostra stirpe
Assai più iniquiprotettori a un tempo
E vindici di vostre colpe istesse
Se possa è in voiquanto in me sprezzoa prova
Me fulminate... Oh con chi parlo? Ahi dove
Dove son l'arei simulacriquali
I riti tenebrosie i culti infami
Che origin tratta non abbian dal sangue
Degli insensatie creduli mortali!

TESÈO
Onde tal furie?

ANTIGONE
Egli si perde!... Ahi padre...

EDIPPO
Oh donnavascostatifuggiosserva
Là di quel vecchio la terribil ombra
Che ritta ritta sui piedi v'attenta
E col dito t'accenna il ferro ond'ebbe
Trafitto il fianco... Io lo ravviso al bruno
Lungo suo mantoal fero voltoal grave
Incessoagli attial sangueche gli cola
Per l'ampia piaga... oh tu se' dessoo Lajo...
Ma voichi siete? ... Chi son queiche il corpo
Lividoe scarno a mezzo alzan dall'urna
E con ambo le palme ad una ad una
Ricercansi le visceree le gittano
A me sul volto?... Oh non gli odi siccome
Colla lor ferae minaccevol voce
Di compassionedi pietà non degna
Del sangue lor t'accusan?... Vaminore
Di lor non siascostati...

ANTIGONE
Oh padreinvano
Staccarmi imprendi da' tuoi fianchiio lunge
Andronne io mai...

EDIPPO
Ma chi sei tu? Che ascondi
Sotto quel manto insanguinato?

ANTIGONE
Ahi lassa!...
Egli vaneggia!

TESÈO
Misero!

EDIPPO
A che scuoti
Quella tua teda?... Il cuor? Ecco!... nol vedi?
Quaqua pianta quel ferroo ferio dallo
Vedrai s'io braccio abbia in ferir mal atto...
Ma ella s'involae me qui lascia... oh duro
Crudo mio statoche né darmi or posso
Né avermi morte... Oh se già un tempoappena
Dall'alvo uscito della madre avesti
Cura di mese mi sanasti il piede
Teneroinfermoe ognor scorta mi fosti
Fosse a Lernaa Corintoo quando uccisi
L'ignoto padreo il dì che dolci furie
Per te gustai fra le materne coltri
Sì che fui padre di quattro fratelli
Se stanco di soffrir tanti delitti
Mi svelsi poscia dalla fronte gli occhj
OdimiAlettotu il vedestidegno
Ben fui di teforse maggior di quanti
Fur tuoi seguaci... Oh s'io lo fui? Non basta?
Che far potea? Tormi la vita? Questa
Eratu 'l saisacra a tue furie ultrici
La rispettai per più piacerticara
Mi fu sinché di consumar delitti
Novella speme m'avvivava il seno -
Or che mi resta? A' tuoi temuti altari
La mia coscienzail mio destinla voce
Del Profeta guidommi - Eccotiio vengo
Ad implorar de' tuoi decreti il fine
E s'anco sazia non sei di vendette
Tebe rimanti; su quell'empia volgi
Il tuo furorla tua vendettae passi
Sovra i figli dei figli il rio flagello;
Fa ch'uom non cinga quell'infausto serto
Di raggrumato sangue ognor cosperso
E ognor di risse eccitatorse prima
Non giunge i falli ad uguagliar d'Edippo -

TESÈO
A tal ferocied esecrati voti
Sangue di Cadmoor ti ravviso - Edippo
A che ti celi?

EDIPPO
Me celar? Che parli?
E 'l voglioe 'l cercoe tu tel pensi?

TESÈO
Or dona
Tregua a' tuoi sensi.

EDIPPO
Alta la serboaddio.

TESÈO
Ferma ove vai?

EDIPPO
Dove mi trae mio fato
Il voler delle furiee degli estinti.



SCENA 4a

TESÈOTALETEARCADE.

TESÈO
Non si lasciseguiteloconsiglio
All'oprar quindi avrem dal temponoi...

ATTO QUARTO



SCENA 1a

TESÈOTALETE.

TALETE
Dunque sperar dal gran Tesèo può Tebe
Salvezza intera? Oh di qual gioja immensa
Brillar vedransi i volti egrie languenti
De' vecchi padrie delle madri afflitte
Alla fausta novella - Oh se d'altari
Larga a ragion ti fu l'Attica terra
Di gratitudin monumento eterno
Ne' cuor Tebani avrai.

TESÈO
Di Tebe i mali
Il ben d'Edippoassai più ch'altro affetto
È sprone all'oprar mio - L'udrem qui in breve
Chi sa? Lusinga tal mi serbo in petto
Ch'io trar nel possa ai comun voti.

TALETE
Il Cielo
Le tue cure magnanime secondi.

TESÈO
Ma dimmi intanto di Creonte dubbia
Non è la fede?

TALETE
Oh reche parli? Impune
Andria Creonteove spergiuro ei fosse
Dal furor di Teseo? M'odie tu stesso
Se loco a dubbio abbiaviapprendi - Appena
Sul vuoto seggio de' nepoti estinti
Salì Creonteche la non placata
Ira del Ciel con nuovi aspri flagelli
Tebe percossee gli olocaustie 'l pianto
E le precie le morti a nullo i Numi
Avendoa interrogar l'Oracol santo
Si volse in Delfo - Empiea del tempio il foro
Il delubrole loggieil fior più scelto
Dell'adunata gioventù Tebana -
Bella era l'albae mai più bello apparve
Il sol su Delfo - A piè dell'are pronte
Già stavano le vittimegià i ferri
Sacerdotai pendeano in altoquando
Romoreggiar orrendamente il tuono
S'udìtremar la terrae le colonne
Vacillar del gran tempio - Immotae presa
Da terrorda stupor la circostante
Turba di gridi assordava le volte...
Alfin tornò la calmae di vivace
Splendor rifulser le già spente tede
E di tutti brillò nel petto un lampo
Di spenta giojaallor il Dio parlò:
Pace avrete, o Tebani, ov'anco in Tebe
Edippo regni- Dissee di repente
Con fragor cupo il ciel tuonandoin mezzo
A buja notte ci trovammo - A Lerna
Pelidein Argo Antinoed io sin dentro
Larissa i passi affrettoonde d'Edippo
Indagar l'ormee 'l sesto dì ne vide
Tornarsi Tebe senz'altra speranza
Dal riaver più mai - Quando di Lerna
Pastorveduto averloaffermapresso
La palude di Prosinae i suoi passi
Ver Colono drizzar - Deh chi potrebbe
Pingerti allor l'impazienzai gridi
De' cittadini? E come a gara ognuno
Ferro brandisseed astae in men che il dico
Ne' tuoi stati piombasse - Indi messaggio
Ratto Creonte...

TESÉO
Eccoloei viene.



SCENA 2a

EDIPPOTESÈOTALETEARCADE.

TESÈO
Edippo
Alta cagion vuol ch'io t'appelli.

EDIPPO
E quale?

TESÈO
Tosto l'udrai qui dal Tebano.

EDIPPO
Ohimè! Qual altra
Cura può trar qui di Creonte un messo
Che a nuocer me non miri?

TESÈO
Agli agitati
Tuoi sensi alcun breve di calma or dona.
Odiloprego.

EDIPPO
Or benma sentiio dirti
Vuo' pria però chese a parlar qui teco
Scendoal voler non mio l'arrechiai preghi
Bensì del re.

TALETE
Grata a Tesèose grata
A te non vuoifia Tebe dunque - Or volge
Gran tempo Edippoche ramingo...

EDIPPO
Franca
Vani raccontia che ne vieni?

TALETE
Il regno
Che i figli iniqui ti rapirche l'avo
Per te si tienvengo ad offrirti...

EDIPPO
È questa
Del tuo venir l'alta cagion? Pensato
Deh! chi s'avria che di Giocasta il padre
L'industreil solo eccitator di risse
Tra me ed i figlior che null'uom s'arroga
Poter su Tebea me riserbi un trono
Che sempre fu de' suoi pensier l'oggetto?

TALETE
Pensier più grave è il ben di Tebe...

EDIPPO
E tale
Forse era il dìche me cacciava in bando?

TALETE
Creonte?

EDIPPO
Sì.

TALETE
Non i tuoi figli?

EDIPPO
I figli
Seguian lor fato - Entro le vene nostre
Scorreva non dissimil sanguegiusto
Era il lor odioanzi minor di quanto
Aveami allor per ambo. Ma Creonte
Che avea Creonte di comun col sangue
Della stirpe Cadmèa? Ch'altro mai l'arse
Se non talento d'assoluta possa
O quando me ciecocattivo indusse
I nepoti a cacciarmi fuor di Tebe?
O allor che forse d'Argo Polinice
E 'l vecchio Adrastoe in un Tidèo sospinse
All'eccidio di Tebe?

TALETE
Al ver t'apponi
Ei non vel trasseed i tuoi figli...

EDIPPO
A gara
L'uno blandirl'altro istigarfar pompa
D'amistadedividerlitradirli
Onde più certa s'appianar la via
Al tronoecco Creonte.

TALETE
Oh se tal fosse
Or ben tel vedie i tuoi Tebani il sanno
Ed io mel soche in tutti i cuorle bocche
E dentro i larie sin ne' templi augusti
Altro che il tuo suonar nome non s'ode.

EDIPPO
Oh in altro suon ben più tremendo udrassi
Là un dìmio nome; or vache quanto io debba
Fede prestarmi all'arti vostre infami
Appien m'han dotto i tempi andati - A prova
Creonte e quanti abitator rinserra
Quella ingrata cittàconosco. Io venni
Perciò ratto assai piùche l'età lunga
Spemee forza men desse - Alta ventura
Fu ben la mia d'esser qui giunto in tempo
Sì che sfidar vostri pretesti or possa -
Tebe m'appella? Oh che sperar può Tebe
Da re proscritto?

TALETE
Averti in pregiotorti
Dalla tua somma povertadeammenda
Far de' tuoi tortilocarti sul trono
E vendicar...

EDIPPO
Dehche no 'l fea pur dianzi?
A che per pegno di sua fede il ferro
Tinto dal sangue di Creonte in pria
Non mi mandava?

TALETE
Aspra vendetta farne
Potrai tu stesso in mezzo a' tuoi! Deh vieni
CredimiEdippov'hanno petti in Tebe
E ferri pronti a vendicarti.

EDIPPO
Oh iniquo
Te quanto il tuo signor! Ma scerre ei mai
Altr'uom poteache pari a lui non fosse?
In Tebe Edippo? Io ricalcar le infami
Strade di Tebe? Santi Deinon ch'uomo
Né il poter vostro unqua il saprebbe! Oh gioja
Onde bearsi ornai può sol mio cuore!
Né troppo or duolmi esser vissuto - Tempo
Vennee mai tardo è di vendetta il giorno!
Torna dunque a tua postae a lui che servi
Reca ch'io vivoe assai più che nol crede
Noti mi sono i scaltri appiglie 'l fine
Per cui vorria me a sua salvezza or pegno.

TALETE
Oh vedi a cui fero livor ti porta!
Esul tu fattoe re senz'armiei cinto
Dai millequal da te potria temersi
Dannose brama di regnar sol fosse
Sprone a sue voglie...

EDIPPO
O refa' ch'io non l'oda
Ad Antigon mi rendi...

TALETE
E vorrai sempre
Neglettoe vil...

EDIPPO
Né al tuo garrir dai fine?
Me stoltoche t'udia!

TESÈO
De' tuoi rifiuti
Del tuo tenace odionol niegoingiusta
Omai mi sembra la cagion - Se Tebe
Cacciar te vide un dìné contro i crudi
Nemici tuoi non sorseil puoi tu a colpa
L'ascriver anzi che al terrorche l'armi
Di quei tuoi figli le infondean nel seno?

EDIPPO
Non il terroral mal oprar sol duce
Era la rabbia - Eternamente fitta
Nel cuor sarammi quella infausta notte
Ov'io scacciato per le vie di Tebe
Udiami a prova e figlie padrie spose
Altamente appellar infamee a morte
Dannarmi anzi l'esigliose Giocasta
Non feasi scudo al popolar tumulto -
Or vaspargi il tuo sanguee sudae anela
E su quell'idrache plebe si noma
Versa e profondi i doni tuoimercede
Poi ne corraiqual non mertata io colsi.

TESÈO
Ampia mercé nel perdonar non trovi
Chi sé colpevol noma? O se vendetta
Brami tuse non pienain parte almeno
L'avesti già; lascia che il tempo intera
Poi la daratti - Ah d'altri sensiEdippo
Più generosie di virtù men fiere
Fa' pompae a' tuoie a Greciae al mondo apprendi
Che Edippo padre era dal re ben lungi.

EDIPPO
Io l'era sì - Ma passò tempo - A nullo
Mi torna ormai biasmoné laudeo intera
M'aver vendettao niuna - Ma si parli
Or d'altroo re - Dentro Colono io venni
Suppliceuman tu m'accogliestior serba
La tua promessala tua fe'difendi
Me dalle insidie di costuiTebano.
Non iosiccome Polinice in Argo
A mendicar straniera possavenni
Entro tua reggiao per desìo di trarre
Comoda vitail sai - Ben altro io chiesi
Non ti stupirè uomo il renon bada
Giove ai diademia grado suo punisce
Gli errorle colpe assolve - Sia pur buono
Il cuorche val Tesèose una tremenda
Irrefrenabil forza arbitra siede
Sul destin dei mortali? Il mio qual fora
Mel solascia ch'il segua -

TESÈO
Appien seguirlo
Ovunque il puoi - Deh se pietà non senti
Del popol tuopietà di lei ti prenda
Che patriaed agie pacee tronoe vita
Pose in non caleonde alleviar tua sorte -
Ah se a tal voce non t'arrendiin petto
Hai d'adamante il cuor!

EDIPPO
Purtroppo[...]
È ver tal voce al cor mi suona - Sento
Se duolo è in mes'io son di duol capace
Che per lei sola... Ah nocommetto al Cielo
D'Antigone la sorteeiche talvolta
Suol l'innocenza d'un benigno sguardo
Degnarsottrarla alle sventure puote
Per me nol posso.

TESÈO
Ah non v'ha dunque cosa
Che a smuover te non valga? In te possente
L'odio fia più che la pietà di padre
Che il ben de' tuoi? Dunque hai deciso...

EDIPPO
Ho fermo
Morireanzi che trarmi a Tebe -

TESÈO
Oh sempre
A te simil uom ferocui né i mali
Né l'età lunga ad ammollir non giunse!
Ma siache puote - A' tuoi Tebani scudo
Farommiio sì; scegli: me presto a tutto
Avrai se cedima se in tuo proposto
Persevriio forza al mal tuo senno opporre
Saprò ben certo.

EDIPPO
Oh prodi inver voi tutti
Contro un vecchio cadenteinerme - Possa
So quanta è in tequanta sia fede in Grecia
Ben mel sapeache darlae torlae usbergo
Farsi a ragion suolsi tra voiqualora
Non ch'a profittoa talento vi torna...

TESÈO
Franco tu parlie insulti mesci...

EDIPPO
Insulti?
Oh rabbia! Insulto osi appellar tu il grido
Della pria datae violata fede?
A che ricovro sull'alba mi davi
Per poi tradirmi all'annottar? Delitto
Qual m'ascrivi? Che feci? Addur tu quale
Ragion potraiche per sé basti a torti
La macchia vil d'un tradimento?

TESÈO
Dirti
Potrei che nome a me mentivi...

EDIPPO
Or senti
Regale appiglio! Ohs'il svelava a quale
Pena maggiorche egual per me non avvi
Me allor dannavidi'?...

TESÈO
Lungi da questi
Lidi...

EDIPPO
Deh a che nol fai? Lasciamimezzo
A me non mancaonde sottrarmi al fero
Spettacolo di Tebee tal che intatta
T'avrai tu fama.

TESÈO
Invan t'opponibasta;
Dal tempo speroe dall'oprar mio prova
Avrai tu poscia se qual credi io fede
Rompa a mio senno - Oh potess'io vederti
Grande qual fostie qual merti felice! -

EDIPPO
La mia grandezzail mio benla mia pace
Nel mio fato si stan - Lasciamicessa
Di mercar scuse a' tuoi pretesti. Chieggo
Solo che trarre me tu facciae lasci
Libero alquanto colla figlia - Udirla
M'è d'uopo or sommo - Al primo sol fors'anco...
Me... più... tranquillo rivedrai -

TESÈO
Frattanto
In me t'affidaEdippo; oh guai se l'avo
Le promesse non serbaguai se Tebe
Osa altra volta la rubella fronte
Innalzar contro tenon sì furenti
Volvono i fiumi in sen del vasto Egèo
Quant'io da rabbia più ch'umana invaso
Volerei sull'infidae tal vendetta
Ne fareiche fora ultima per Tebe.

EDIPPO
E la farailasso! ma allor dall'urna
Ergerò invano per vederla il capo!

TESèO
Vanne alla figlia - Intero un giorno a scerre
Lasciotie spero che più che i miei prieghi
L'alto suo pianto al tuo dover trarratti -

ATTO QUINTO



SCENA 1a

EDIPPOANTIGONE.

EDIPPO
Noda quel dìche me cacciava a forza
Cogli empi figli fuor di Tebe il crudo
Avoin sembianza d'uom che in odio ha il Cielo
Giorno più infausto mai per me rifulse
Di quel che volge - Da più lune io stava
Sepolto entro le fere orride grotte
Poveroda tutti disertomorte
Invocandoenol niegoio fea talvolta
Voti che dato sol mi fosse avermi
Anco le lucionde mirar de' figli
L'estremo fato - E fra gli orrendi [...]
Rimorsifra le lagrimee gli stenti
Io mi credea che pena tal pur fosse
Se non maggior pari a mie colpe almeno -
Ahich'io non era qual voleasi il Cielo
Abbastanza infelice - A Lerna incauta
Tu mi seguistie mal mio grado eletta
Ti fosti tu dell'antico mio fianco
Farti sostegno!... Ah mai rimosso il piede
Tu non avessi fuor di Tebe - Forse
Avria Giocastabenché amari giorni
Sol le assentisse il crudo suo destino
Teco avria tratta una più lunga vita!...
Ma ahimè! di nostra sventurata stirpe
Soli ormai siam - Per me so quanto io debba
Sperarné duolmi quale ei sia mio fato -
Ma tu giovinenata al tronoognora
Cresciuta fra le lagrimefra il pianto
Menasti la tua vitae forse giorno
Mai non verrà di gioja!...

ANTIGONE
Oh di'qual altra
Esser può gioja per Antigon mai
Che il partir teco il tuo dolore immenso?

EDIPPO
Partirlo?... oh ciel!... ma se un giorno forza
Fosse lasciarci...

ANTIGONE
Oh chi me dal tuo fianco
Sveller potriase il cuor pria non mi svelle?

EDIPPO
Oh cessacessa di squarciarmi l'alma!...
Conoscoe soquanto in te vaglia amore
Per lo tuo padre... ohimè!... di qual ti fero
Nascer gli dei per tua sventura!

ANTIGONE
Oh credi
Assai mi feroe gli anni moltie 'l cuore
Tuo puroe sin le tue sventure istesse
Certa che padre più amoroso e giusto
Di te sperar mai non potea. S'io nacqui
Da incesto mi sei padre men? Se fallo
Fu in te non dessi ascriver tutto ai Numi?

EDIPPO
Ma questi Numi istessise un tremendo
Sagrifizio...

ANTIGONE
Che parli?

EDIPPO
Oh figlia!...

ANTIGONE
Segui...
Parlar vorrestiti sforziti penti...
E qual fronda tu tremi?... Oh svela... quale
Arcano avraiche a me celar tu il debba?
Qual sagrifizio? Ma tu chini al suolo
Il mesto voltoe dalle vuote fosse
Degli occhj il pianto ti discende al petto
E immobil pendi tra i rotti singhiozzi...

EDIPPO
Chi... pianger... io?...

ANTIGONE
Sì invan celarlo or tenti.
Oh deh se stanzae sia pur breveestimi
Questa per noi non ben sicuraaltrove
Trarremciasilo anco più certoignoto
L'Etole rupie i Calidoni boschi
Daranno a noiqual già lo dier - Fatale
Troppo è per noi qual siasi reggia - Ahi lassa!
Ch'io mi pensava aver là teco io fissa
La eterna stanzaove da Grecia tutta
Non che dal mondo intero separati
Godea mirare sul tuo volto antico
Brillar la pace di un'alma innocente -
E ai santi Numi protettor di quelle
Beate terre porgea caldi voti
Ch'oltre tua vita mi serbasserquanto
Bastevol fosse a ti scavar la tomba
Colle mie mani!...

EDIPPO
Il so... tutte rimembro...
E sculte in cuor le tue pietose cure
Mi stan... Ma credi a tale ormai son giunto
Per volontà di que' medesmi Numi
Che con labro purissimo invocavi
Che a carco immensoanzi che a pro'mi torna
Or tua pietade... ohimè!... tu appien non scerni
Tutto l'orror del tuo destin... Compirlo
Pur dessi alfin questo terribil passo...

ANTIGONE
Terribil!

EDIPPO
Sìlasciarci è d'uopo alfine.

ANTIGONE
Numie puoi dirloe non vedermi estinta
Caderti ai piedi?

EDIPPO
Ah nopiù fermaio spero
Quinci vederti - Odie rispondiintera
A te la scelta del decider lascio -
Ami Creonte?

ANTIGONE
E dubbiar l'osi? Ah quanto
E assai più certo che te amol'abborro.

EDIPPO
Or bense a disbramar la sete ardente
Che ha del mio sangue...

ANTIGONE
Oh mal gli staché in Tebe
Qui non siam noi.

EDIPPO
Ma in reggia siam.

ANTIGONE
Ma stanza
Secura il re non davaci?

EDIPPO
Securo
Chi fidar puote in regia fede!... Sappi
Noi siam traditi...

ANTIGONE
Oh che mai dici!... dunque
Togliamci or via.

EDIPPO
Deh ch'il potrebbe! Cinti
Ed osservati dalle guardie siamo
Del reche a forza al nuovo dì fe' giuro
Darci in poter del rio Creonte... e s'anco
Fosser pur l'ombre al fuggir nostro amiche
Come sottrarsi al vigilanteacuto
Occhio di lui? Tu timida donzella
Io vecchiocieco... deh tu 'l vedivano
Ornai ben fora ogni disegnoe colti
Ambo senza difesa... Ah nopria vuoto
Cadrò d'almae di sangue...

ANTIGONE
Ohimè!... non avvi
Dunque alcun mezzo?

EDIPPO
Uno v'ha mezzoun solo...

ANTIGONE
E quale?
EDIPPO
Oh figlia!

ANTIGONE
BastaEdippobasta.



SCENA 2a

ARCADEEDIPPOANTIGONE.

ARCADE
Di'risolvesti?

EDIPPO
Or chi se' tu cui debba
Del farnon far render ragion?

ARCADE
Perdona:
Il re da te mandavamirisposta
Ultima chiede.

EDIPPO
Avrallaanco l'intero
Giorno non volsee intero il dì mi dava
Tanto aggirato hallo coluiche a carco
Gli torna un dì per mantener sua fede?
Val'assecuraho già deciso - Edippo
Non manca ai giurie gli atterrà - Sull'alba
Pronto vedrammi.



SCENA 3a

EDIPPOANTIGONE.

EDIPPO
Udisti? Or tempoil vedi
D'arretrarci non èd'oprarche stretti
Vieppiù noi siamoe un passoun dettoun atto
Potria tradirci - In vani accenti l'ore
Deh non perdiam - Stacci dall'un la infamia
Dall'altro canto scamposcegli.

ANTIGONE
Gelo...
A' tuoi detti... pur spiegati... fortezza...
Il tuo periglio mi darà...

EDIPPO
Ma bada...
Di non smentirti...

ANTIGONE
Or deh!... che vale ormai
Accennaree non dir? Comune il sangue
Non abbiam noi?

EDIPPO
Ma non comuni i falli -

ANTIGONE
Oh che vuoi dir?

EDIPPO
Che del paterno sangue
Lorde non hai le mani tu... Che io solo
Deggio espiar alti delitti... Or torna
A Tebeo donna - Di Giocasta Madre
Che quanto io t'amoella t'amavain breve
Urna raccogli i preziosi avanzi
E dalla tua pietà le esequie estreme
Abbiasie 'l rogo - Altro delittoil sai
Ella non ebbech'esser madre a Edippo
Statanon altro - Ah quest'ultima io chieggo
Da te prova d'amor -

ANTIGONE
Deh che m'imponi?...
E tu?...

EDIPPO
Sta... fermo il mio destin... la cura
A me lascia di me - Qual siasi in Tebe
Il narrerainon perché pianto io m'abbia
Sangue Tebanoe non lagrime agogno
E avrollo poscia...

ANTIGONE
Oh mie tronche... speranze!...
Di morir teco io mi pensava...

EDIPPO
Udisti?...
Or di'v'andrai?

ANTIGONE
Che dir poss'io?...

EDIPPO
Ritratti
Dunque...

ANTIGONE
E così me lascio padre?

EDIPPO
Oh cielo!...
Dentro al mio cuore il tuo non passa... Immensa
Alta pietà di te mi stringe... è questo
Il primo giorno da quel dìche Lajo
Immolavache il pianto mi discende
Giù per le gote... Eppur dovea tal giorno
Giungere alfine... Ahi lasso!... ch'altro pegno
Dell'amor mio non lascioti morendo
Che il fero don d'una angosciosa vita!...

ANTIGONE
Ahi fero sì ... dai sospir tronchi... oppressa...
Appien dirti... non posso... oh padre!... questo
Fia dunque il dìche misera ti perdo...
Senza altra speme... di stringerti... al seno!...
E me qui lasci... eletta io m'era... al fianco
Tuo vacillante esser... sostegno... io sempre...
Ah sempre... sì... Deh non negarmio padre...
Di morir teco... A che protrar?... Fidanza
Tal t'hai di mech'orba di te pur possa
Anche il volendo disperati giorni
Trarre così? Che temoo padrein questo petto
L'ardir vi sta pari all'ardir d'Edippo
Né uom non fiache me tremar pur veggia.
Lasciache spento oggi con noi pur cada
Tutto l'avanzo del fatal tuo sangue.
Oh sìper questoten scongiuro io forte
Largo mio piantoper Giocasta madre
Per l'orror di que' giorni onde mi lasci
Terribilmente in predaper l'amore
D'Antigon tua.

EDIPPO
D'amor che parlio donna
Quand'io ti chieggo ubbidienza?... E pensi
Se utilvolutoo irreparabil fosse
Il tuo morirche in seri piantarsi Edippo
Vorriasi un ferroove grondante in pria
Tutto del sangue tuo stato non fora?
Altro da te chieggono i Numia Tebe
Poscia l'udraisì da Creonte - Or parti
Alta è la notte - Di Tesèo richiedi
Qui l'adducivi attendo... or che non parti?
A che ti stai? Che aspetti?... Tel ridico
Scostativache basto io solo quivi...

ANTIGONE
Ohimè!...

EDIPPO
Deh valasciamifuggivola
O sei perduta!... misera!... non odi
Già intorno il fero sibilo dei venti
E librarsi non vedi orride nubi
Tra i vapori sanguignie i nembie i tuoni
E le folgori spessee le tempeste
Minacciar di ruina questa terra?
Terra infelice! ove qui stommi... ah questa
Tebe non è.... Ma il cupo fragor cresce...
Tutto è strage di mortee sotto all'acque
È sommersa la terra... oh Dei!... Quai colpe
Han potuto destarvi furor tanto?

ANTIGONE
Numi!... ei vaneggia... e più non m'ode...

EDIPPO
L'onda
Ve' come rapidissima trapassa
E seco porta un infranto diadema
E sul dorso canutoe vorticoso
Or s'ergonoor s'abbassanos'avvolvono
Gli affollati cadaveri... Gran dio!...
Pace una volta!

ANTIGONE
Oh Edippo!

EDIPPO
Edippo? Or quivi
Chi ripete il mio nome? E qual son questi
Gemiti lunghi?... Lajo!... Ah questo è troppo!
Celacela quel sangue ombra feroce!...
Il mio tu chiedi?... Oh l'avrai tutto... io 'l sacro
Ad acquetar l'ombra tua fera!... ammenda
Tal non fia pari a non voluti falli?
Nol fialo sovami precedio Lajo
Non dubitaroltre la vita io porto
Meco lo sdegno delle furie ultrici -
Colà del prisco odio potrem far prova
Degna di noi giù nell'Averno - io 'l veggo
Spalancato a' miei piediin tuo soccorso
Chiama i figlila sposae quanti aduna
Di tua stirpe nefanda ombre compagne
Io mi t'avvento con ferma speranza
Di teco rinnovar le antiche offese...
E tal pur siapur tale onde ne' petti
Nostri immortaliimmortal l'odio passi -

ANTIGONE
Oh padre... oh senti...

EDIPPO
Or sgombra il passodonna
T'arretralasciami... di morte i feri
Urlied il cupo rimbombo di mille
Brandie le pallide sanguigne tede
Già la precedono... ecco è dessaè dessa
Questa è la furia - Oh mia scortason teco -
[trae un ferroe s'uccide].

ANTIGONE
Ohimè!... Chi mi soccorre?... un freddo... gelo...
Mi scorre... entro le vene - Ah... niun m'ascolta
Ninno!...



SCENA ULTIMA

TESÈOANTIGONEEDIPPO
ARCADEGUARDIE.

TESÈO
Qual grida?... Che miro?... Tua fede
In tal modo serbavi?

EDIPPO
A te serbarla
Doveasi primo - Or vedi se sottrarre
Me seppi appieno a' tuoi spergiuri...

TESÈO
Oh come
A pieni gorghi da' tuoi fianchi scorre
Il sangue... Ah tosto da sì fera vista
Colei si strappi...

ANTIGONE
Oh assassin crudoe pago
Non se' pur anco? E a me vietar pur osi
L'estremo uffizio? Oh a che tuonia che tuoni
Saettando codardo? A qual riserbi
Cagion più giusta i vindici tuoi dardi?
Oh Edippooh padreoh mio fratelloo solo
Per cui vivea... ma già di morte stassi...
Sculta la impronta fera... sul tuo volto...
Ah m'odim'odi... io... io t'appello - a Tebe
Qual m'imponevi androvvi - Meco questo
Ferropur caldo del tuo sanguein Tebe
Meco riporto - Alto nomar quegli empj
M'udran tua figliae s'io sol pianto avrommi
Ritorcer poscia nel mio petto il giuro -

EDIPPO
Oh gioja!... in questo... ultimo... amplesso... t'abbi
Dell'amor... mio... ma ... quelle... ombre... feroci...
Forte... mi afferran... per le chiome... oh figlia...
Oh Lajo... all'ire eterne... eccomi... io... scendo...

ANTIGONE
Ei muore... ahi lassa!...

TESÈO
Or vienio donnae in breve
In altro aspetto andrai tu in Tebeil giuro -



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